Nel 2014 il timone della Schmid Fenster Manufaktur AG è passato alla terza generazione, anche se non era proprio lampante che Raffael Schmid un giorno avrebbe guidato l’azienda. Il padre Sepp Schmid non dava per scontato che l’azienda sarebbe passata ai suoi quattro figli. Per lui era molto più importante che le sue figlie e i suoi figli scegliessero autonomamente il percorso da intraprendere. Dovevano apprendere una professione da cui poter trarre soddisfazione. «Quando arriverà il momento, venderò l’azienda», diceva tra sé.
Sepp Schmid ha guidato l’azienda per 40 anni, ha avuto successo ed è riuscito ad affermare la sua attività. Poi un giorno suo figlio Raffael gli disse che avrebbe voluto fare un apprendistato da falegname. «Improvvisamente si presentò una possibilità che non avevo mai osato prendere in considerazione», racconta il proprietario.
Nella successione, è estremamente importante scegliere la strada in cui, nel profondo, si confida veramente.
Sepp Schmid
Pianificare la successione già a 50 anni
Indipendentemente dalla soluzione scelta: «La pianificazione successoria è un tema molto personale e pertanto la fiducia nei confronti del consulente è fondamentale», afferma Werner Wüthrich, amministratore della Fondazione collettiva Vita. «Noi consigliamo alle imprenditrici e agli imprenditori di occuparsi dell’argomento già verso i 50 anni.»
Più facile a dirsi che a farsi. Lo sa bene anche Werner Wüthrich. «A 50 anni la maggior parte delle persone è ancora pienamente attiva e non vuol sentir parlare di pianificazione successoria», afferma. «E lo posso capire». D’altro canto, però, il problema non riguarda solo scegliere chi in futuro gestirà l’azienda. Vanno infatti valutate anche le ricadute fiscali e finanziarie di una cessione d’azienda ed è necessario affrontare l’aspetto della previdenza per la vecchiaia professionale e privata (secondo e terzo pilastro).
Infine, secondo Wüthrich, c’è un terzo elemento che non va dimenticato: se un’azienda cessa l’attività, si perdono conoscenze, posti di lavoro e introiti fiscali. «Con la giusta preparazione – sotto ogni aspetto – quando avrete 65 o 64 anni sarà più semplice e piacevole intestare l’azienda al vostro successore», sottolinea Wüthrich.
Anche il figlio ha dovuto cominciare da zero
Prima di acquisire l’azienda, il giovane ha svolto un apprendistato esternamente. A 23 anni ha iniziato a lavorare come montatore nella propria azienda, e poi sono seguite altre fasi. Il padre sottolinea: «Per me era chiaro: anche mio figlio deve cominciare da zero. Solo in questo modo può conoscere a fondo il mestiere e l’azienda.»
«A volte avrei voluto mollare tutto»
Come ottimizzare la previdenza professionale
Molte imprenditrici e imprenditori investono gran parte del denaro nella loro azienda. In una prima fase per avviare l’azienda. Successivamente perché la propria azienda è un buon investimento. È pressoché impossibile accumulare un grande patrimonio. L’impresa diventa il pilastro principale della previdenza per la vecchiaia. Se non accumulano per tempo patrimonio privato, gli imprenditori sono costretti a vendere la loro azienda a buon prezzo al momento del pensionamento, con diversi rischi finanziari e fiscali.
Come possono gli imprenditori creare patrimonio, per mantenere anche dopo il pensionamento il loro consueto tenore di vita?
Il nostro consiglio: sfruttate le possibilità offerte dal primo e dal secondo pilastro.
- Tipo di percepimento della retribuzione: in quanto capo di un’azienda potete definire autonomamente l’entità del vostro reddito e decidere quale quota versare come salario e quale come dividendo. Il pagamento dei dividendi è vantaggioso sul piano fiscale.
Se tuttavia il salario è basso, anche la rendita AVS e l’avere nella cassa pensioni sarà basso. Effettuare versamenti nella cassa pensioni – una possibilità molto apprezzata per risparmiare a livello fiscale – è tuttavia possibile solo limitatamente, se vengono distribuiti dividendi. Il rapporto ottimale tra pagamento del salario e distribuzione dei dividendi andrebbe calcolato preferibilmente di concerto con un fiduciario o un consulente fiscale. - Buon piano previdenziale: assicurate voi stessi e i quadri nella vostra cassa pensioni mediante il regime obbligatorio. È possibile farlo fino a un salario annuo di 853’200 franchi svizzeri. In questo modo si può creare un ulteriore patrimonio previdenziale e ridurre il carico fiscale. La cosa migliore è pianificare la previdenza sovraobbligatoria per un periodo di almeno dieci anni. In ogni caso è utile anche adeguare il finanziamento, perché in questo modo il contributo dell’azienda è maggiore e incide più significativamente sulla formazione dell’avere.
- Riscatti nella cassa pensioni: se effettuate volontariamente dei riscatti in una cassa pensioni, migliorate la vostra prestazione di vecchiaia e potete trarre dei benefici fiscali.