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Come pianificare la successione o la pensione per imprenditori

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Affidare la propria azienda ad altre mani è un passaggio complesso e coinvolgente sul piano emotivo. Non solo si deve organizzare la successione, ma bisogna anche provvedere al proprio pensionamento. Il secondo e il terzo pilastro le offrono diverse possibilità per proteggersi finanziariamente.
Vecchio gentiluomo sul cellulare
Le sembra ancora come fosse ieri: il suo piccolo primo ufficio e l’abito preso in prestito da un amico per il suo primo meeting di lavoro. Ma poi le cose sono cambiate: ha cominciato ad assumere i primi collaboratori e vi siete trasferiti in un ufficio più grande. La sua azienda le rievoca tanti ricordi di successi e rinunce, tempo e passione. Come la maggior parte degli imprenditori, anche lei desidera che il suo capolavoro passi a un successore.

Oltre che per fattori emotivi, organizzare la successione è importante anche da un punto di vista economico: l’interruzione di un’attività da parte di un imprenditore comporta la perdita di conoscenze, posti di lavoro e incassi fiscali. Durante i prossimi quattro anni il 13,1 percento della nuova generazione prenderà il comando di tutte le aziende svizzere. Secondo il servizio di informazioni economiche Bisnode D&B questo avrà un impatto su mezzo milione di posti di lavoro.

Gli esperti del portale PMI della Confederazione consigliano agli imprenditori che hanno un’età intorno ai 50 anni di pensare al proprio ritiro. La successione non è l’unica cosa che va organizzata: il titolare dell’azienda dovrà confrontarsi per tempo anche con le conseguenze finanziarie e fiscali del passaggio e con la previdenza per la vecchiaia professionale e privata (secondo e terzo pilastro).

Ottimizzare la propria previdenza professionale

Molti fondatori di aziende investono gran parte dei propri fondi nella propria azienda nella fase iniziale per metterla in funzione e più avanti perché l’azienda rappresenta un ottimo investimento. L’azienda sarà l’elemento principale della loro previdenza per la vecchiaia. Spesso il capitale del patrimonio privato è piuttosto ridotto. Al momento del pensionamento, gli imprenditori che non accumulano per tempo il proprio patrimonio privato saranno costretti a vendere la propria azienda a un buon prezzo, includendo tutti i rischi finanziari e fiscali.

Ma in che modo un imprenditore come lei può mantenere i propri standard di vita anche dopo il pensionamento? Le consigliamo di sfruttare le opportunità che le offrono il primo e il secondo pilastro. La qualità del suo pensionamento dipende da come percepisce il suo stipendio, dal suo piano previdenziale e se effettua dei riscatti nella cassa pensioni.

1. Modalità di percepimento dello stipendio: i titolari delle aziende possono scegliere l’ammontare del proprio stipendio, quale quota percepire come stipendio e quale come dividendo. Da un punto di vista fiscale, il percepimento dei dividendi è il più vantaggioso. Se lo stipendio è basso, anche la rendita AVS e il credito nella cassa pensioni saranno bassi. Riscattarsi nella cassa pensioni, una possibilità preferita da molti per risparmiare sulle tasse, è possibile solo limitatamente se si percepiscono dei dividendi. La relazione ottimale tra pagamento del salario e distribuzione dei dividendi deve essere analizzata individualmente, preferibilmente insieme ad un fiduciario.

2. Buon piano di previdenza: si assicuri e assicuri i suoi collaboratori quadri presso la sua cassa pensioni oltre il regime obbligatorio. Ciò è possibile per stipendi annui fino a 853’200 franchi svizzeri. Così facendo avrà la possibilità di ampliare il patrimonio di previdenza supplementare e di ridurre il carico fiscale. Idealmente, pianifichi la previdenza extra-obbligatoria per almeno dieci anni.

3. Riscatti nella cassa pensioni: chi effettua volontariamente dei riscatti nella cassa pensioni migliora la sua rendita per la vecchiaia. L’importo versato può essere detratto dal reddito imponibile. Occorre ricordare che dopo un riscatto nella cassa pensioni il capitale viene bloccato per una durata di tre anni e si ha diritto esclusivamente ad una rendita.

Una cosa è chiara: la procedura di cessione di un’azienda ha una durata di diversi anni. Ci vuole del tempo per accumulare un patrimonio privato, effettuare riscatti nella cassa pensioni e trovare un successore adeguato.

Per questo ha senso analizzare regolarmente la propria situazione: cominciare a pensare alla previdenza per la vecchiaia già a 50 anni rappresenta un vantaggio. La tipologia di previdenza dipende sicuramente dalla propria situazione personale; se si è sposati, se si hanno figli o un’abitazione di proprietà. Si rivolga a uno specialista e scopra qual è la modalità di risparmio e di investimento che più le si addice. A 55 anni è consigliabile verificare le misure scelte e, se necessario, ridefinirle. Così facendo, a 60 anni dovrà solamente pensare a come percepire le prestazioni previdenziali: come rendita, capitale o sotto forma mista.

Noi siamo a sua completa disposizione per consigliarle quale strada intraprendere per pianificare la sua successione. In modo che lei possa andare in pensione in tutta tranquillità.

Consulenza previdenziale

Saremo lieti di mostrarvi come pianificare passo passo e per tempo il vostro pensionamento sulla base di un’analisi personalizzata della vostra situazione previdenziale, in modo da affrontare serenamente la terza età.

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